Anticorpi coniugati e tumori: un approccio sempre più consolidato nel trattamento delle malattie oncologiche

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I progressi nella ricerca di trattamenti tumorali

Se il trattamento preferenziale dei tumori è il ricorso a farmaci che consentano di agire sulle cellule malate, preservando quelle sane, arginando quindi la malattia ed evitando il più possibile gli eventuali effetti collaterali, va detto che negli ultimi anni la ricerca ha registrato enormi progressi in questo senso. In merito al trattamento oncologico, infatti, già in tempi passati si era parlato a livello concettuale di anticorpi coniugati, seppure i risultati clinici registrati siano stati scarsi; ad oggi, però, l’innovazione tecnologica segna una preziosa accelerazione nell’adozione di questo approccio, testimoniata anche dalla rilevanza che il tema assume nei più importanti congressi mondiali, oltre ai sempre più numerosi studi finalizzati in materia.

Cosa sono gli anticorpi coniugati o ADC?

Gli anticorpi coniugati sono farmaci caratterizzati da un disegno tecnico particolarmente complesso in quanto esito di tre differenti componenti: l’anticorpo, il linker e il payload. L’anticorpo consente di riconoscere la cellula cancerogena da colpire; a questo viene coniugato, tramite il linker, il chemioterapico che riesce a penetrare la cellula e contrastare il tumore. É fondamentale che sia selezionato un buon linker affinché l’anticorpo coniugato risulti efficace; inoltre, su questo componente ricade la responsabilità di evitare il rilascio del payload (la molecola antitumorale, ossia il farmaco citotossico) nel circolo sanguigno - il che riduce al minimo gli effetti collaterali - ma, al tempo stesso, un rapido rilascio nel momento in cui l’anticorpo si lega al target. 

I farmaci ideali nella cura dei tumori sono quelli capaci di colpire solo le cellule malate, senza intaccare quelle sane: questo è proprio ciò che riescono a fare gli anticorpi coniugati.

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Benefici e limiti nell’uso di farmaci ADC

Senza dubbio, il beneficio principale che i farmaci ADC assicurano è quello di poter colpire direttamente dall’interno le cellule cancerose, riuscendo a risparmiare quelle sane. Inoltre, molti studi hanno messo in luce come i pazienti sottoposti a un trattamento basato sugli anticorpi coniugati sembrano avere aspettative di vita maggiori rispetto a coloro che intraprendono un percorso chemioterapico tradizionale.

Gli effetti collaterali associati all’uso di questi farmaci sono vari e connessi a molteplici fattori, come il tipo e lo stadio del tumore, ma anche lo stato di salute generale. Per la maggior parte, comunque, si tratta di effetti moderati o lievi

Per quali tipologie di tumore possono essere utilizzati gli ADC? 

Proprio grazie al progresso tecnologico e agli sviluppi nella ricerca, gli anticorpi coniugati si stanno sempre più affermando come terapia innovativa per la lotta ai tumori, accanto al più consolidato approccio basato sull’immunoterapia, che è stato protagonista dei principali congressi oncologici degli ultimi anni. 

Tra le prime neoplasie che hanno visto l’adozione dei farmaci ADC vi sono alcuni tumori ematologici, ma l’ambito di applicazione si sta sempre più ampliando, includendo anche i tumori solidi. Ad oggi, infatti, sono già stati approvati farmaci contro le forme più avanzate, e resistenti ai trattamenti tradizionali, di tumore al seno, della vescica, della cervice uterina e dell’ovaio

Le prospettive future e il ruolo della ricerca e dell’innovazione tecnologica 

Seppure anche in passato si sia parlato di anticorpi coniugati, l’applicazione ha dato inizialmente ben pochi esiti clinici proprio a causa dei limiti tecnologici del tempo, che non consentivano una selezione efficace dei linker. Oggi, invece, i progressi della ricerca e l’innovazione tecnologica abilitano una selezione funzionale, che rende questo approccio sempre più vincente; grazie a tale progresso, sarà sempre maggiore la capacità di sviluppare farmaci di precisione, che consentano di scegliere la specifica terapia per un determinato paziente, attraverso un approccio quanto più personalizzato. Ne consegue che possiamo aspettarci una sempre maggiore adozione degli anticorpi coniugati nel trattamento di patologie oncologiche; inoltre, numerosi studi in corso evidenziano una particolare efficacia dell’adozione combinata dei farmaci ADC con l'immunoterapia, il che conferma l’importanza di una strategia terapeutica integrata.

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